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| 30 Ottobre 2003 |
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| Sono fuori dal tunnel |
| Fonte : Max |
Con il primo disco ha conquistato il mondo, ma é caduta in depressione. Così si é presa una vacanza. Ora é tornata, felice. Perché la vita é bella
Oggi ha i capelli corti e biondissimi, la faccia spiritosa e un sorriso allegro. Eppure Lene Marlin, norvegese di Tromso, sta ritrovando con molta fatica quella solarità persa per una terribile depressione "da successo" che l'ha tenuta a lungo lontana dalla musica. Aveva 18 anni quando con il disco d'esordio Playing My Game conquistò il mondo.
"Tutto mi scoppiò intorno troppo velocemente: la mia vita é stata sconvolta da un uragano meraviglioso e piacevole, ma violentissimo. Non riuscivo a sostenere il peso di quello che mi stava capitando. Oggi, quattro anni più tardi, sono più matura, non mi pongo il problema se questo disco venderà come il primo. Sono felice ed eccitata da questa nuova esperienza. A 18 anni si é più fragili e ingenui. Così ho staccato la spina e mi sono presa una pausa".
Tanto stress l'ha perfino costretta a cercare rifugio nell'analisi. "Ci sono andata e continuo ad andarci. Ora non ne ho veramente bisogno, ma continuo perché mi dà la carica". Lentamente Lene ha trovato la forza di ricominciare. "Il successo aveva soffocato la mia creatività. Poi é tornato l'entusiasmo, ho ritrovato il piacere di scrivere canzoni. Quando ho sentito che avevo anche bisogno di farle ascoltare, ho capito che era giunto il momento per un nuovo disco".
Realizzato a Londra, Another Day mantiene la freschezza di Playing My Game. Ma con più maturità. "Ho 23 anni e nel disco racconto di me, della mia vita. Non parlo, però, solo del mio mondo, ma anche di quello che vedo intorno, di altre persone, di storie che ho immaginato. La cosa che più mi piace é raccontare cose in cui la gente può identificarsi".
Laura Reggiani
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